Pagine

Nessuno mi ha mai vista nell'anima come mi hai visto te.
Nessuno mi è mai entrato nell'anima come ci sei entrato te.


mercoledì 14 settembre 2011


START,come l’inizio di un amore con te dall’altra parte dello schermo.
Mi collego e ci sei, l’icona in basso mi mostra la tua presenza, vuoi parlare con me?
Fiumi di parole iniziano a scorrere fra le mie dita traducendosi in milioni di byte che appaiono sul tuo schermo.
Sento nell’aria calda, mossa della ventola del mio portatile, il tuo respiro e mi confondo.
Ti vedo chino sulla tastiera dall’altra parte e guardo quei tasticome a osservare ogni più piccola cellula-byte del tuo corpo, il desiderio mi assale e sempre più frenetica scrivo parole.

Accarezzo la tastiera sognando di avere sotto le dita il tuo corpo, la guardo e ne sento il calore e l’odore. Poi alzo lo sguardo e nelfoglio bianco scopro emozioni passate troppo in fretta, lasciando errori da correggere come fonti di piacere su cui tornare.
Backspace, torno indietro dove un segno rosso mi indica il punto debole, l’errore della troppa fretta, e lì mi soffermo. Correggo l’errore fatto nel fuggire veloce delle mie dita sui tasti e mi soffermo sul piacere come correggendo la sintassi.
Alzo gli occhi e nelle mille luci dei cristalli liquidi di questoschermo vedo la luce dei tuoi, il rossore di ore passate davanti allo schermo, passione che ti travolge. Guardo meglio e vedo le tue narici, è da lì che prendi la vita, e ne odo il respiro farsi più veloce e poi ancora il respiro, la ventola che continua ad emanare, far uscire, il calore che viene da dentro.
Proseguo incollando lo sguardo, le mie dita scorrono sulla tastieracome sul tuo corpo, come a saggiarne ancora la pelle e vedo la tua bocca rossa socchiusa in attesa di un bacio. Invio e a capo e poi di nuovo invio, lenta tortura di due lingue che si cercano e si sfuggono per aumentare il piacere.
Invio e a capo, rileggo, riguardo il tuo corpo e lo sento più mio in milioni di byte che come cellule urlano di essere ancora sfiorate e incise al loro posto sulla scheda madre. Fugge la memoria a cercare nella ram la traccia di incontri passati e sembra ormai insufficiente a ricordarli tutti.
Poi lascio la tastiera per scorrere meglio il foglio ed ecco lì, ilmouse, lo accarezzo come fosse la tua lunga schiena in cerca di un brivido. Spingo il tasto destro a richiamare i tuoi piaceri che conosco e poi il sinistro a cercare quel punto di estasi che ancora non ho trovato. La mano trema, vittima di una scoperta e complice di un piacere. Poi copio e incollo i tuoi desideri sui miei e torno ad accarezzare la tastiera, pelle sensibile al richiamo delle mie dita.
Invio e a capo e riprendo a guardare i tasti come a volermi saziare del tuo corpo e ripeto gli errori per tornare indietro conbackspace e arrivare al culmine.
Salva e continua e lo schermo si fa bianco come se avessi perso tutto e il tormento mi precipita giù nell’abisso, come Morte nel suo mantello nero. Amore, l’angelo della vita, mi risolleva e la barradella salvezza scorre azzurra in crescendo fino a che il testo appare nitido. Amore mi ha portata su dagli inferi posandomi sull’altare della nostra estasi, vittima sacrificale che non chiede pietà.
Un’ultima volta torno sul mouse, salva e continua e poi pubblica, l’estasi dei sensi raggiunge il culmine e vedo riflesso nello schermo dei tuoi occhi i cristalli liquidi del mio stesso piacere.
Stanca abbandono le mani, salvo e chiudo, abbandono totale alla pace dei sensi. Rido, l’opera è compiuta e la vedo davanti a me in tutta la sua forma e la sua bellezza e so che da ora tutti la vedranno in quei byte confusi dei nostri corpi, scolpiti nei mille colori delcristallo liquido.
Invio come un ultimo bacio.
Chiudo e arresto il sistema. Dormi sul mio cuore in quel punto dove i tuoi byte, cellule del tuo corpo, hanno trovato dimora. Dormi ora, ti amo.
Lo schermo è nero, la tastiera immobile sospira mentre Morfeo si è impadronito dei nostri sensi per rilasciarli domani ad un nuovo start.

Nessun commento:

Posta un commento